giovedì 31 luglio 2008

Altro che molecola "segreta"...

Altro che molecola "segreta" inserita dalla Roche ed accordo con l'Agenzia Mondiale Antidoping...
Che i ciclisti potessero "scivolare" sulla CERA lo si era capito guardando questo video!



Dai, un po' di sdrammatizzazione sull'argomento ci stava bene...

venerdì 25 luglio 2008

Ciao vecchio Jolly

Una domenica al Tour de France da trascorrere con gli amici.
I panini già pronti aspettano solamente di essere riposti nello zaino.
Si, ma… che zaino?
Non so se capita anche a voi di sentirvi sempre troppo carichi, di dovervi chiedere come facciano gli altri ad affrontare le gite con borse poco ingombranti.
Sarà che la paura di fame, sete e condizioni meteo avverse mi spinge a stivare più del necessario, ma alla fine il volume da trasportare è sempre ingente.E meno male che oggi non c’è mia madre con il consiglio della borsa frigo!
Ma tanto…non c’è molto da scegliere, da parecchi anni LO ZAINO è uno!Quello blu e arancione che sostituì l’Invicta “della scuola”.Solo che la zip della tasca frontale ultimamente ha “deragliato” ed un intervento di emergenza l’ha sistemata ma non resa sicura.Mi vedo costretto all’inserimento di uno spillo da balia per bloccarne la corsa!
“E se riesumassi il vecchio Jolly Invicta? Come capienza è sicuramente maggiore…”
Anche se riposa in condizioni precarie, con le “bretelle” ricucite, il nylon interno estirpato da una vita e le chiusure lampo in principio di ossidamento! Meglio lasciar perdere.
Il contenuto mi riserva però delle sorprese: un simil k-way che credevo eliminato, una spazzola per capelli che rivede la luce, un paio di guantini da palestra caduti del dimenticatoio, degli occhialini da piscina di dubbia provenienza…
Non mi resta che riempire lo zaino blu e arancione.


Il weekend si è concluso in maniera positiva, ma la “questione zaino” si riaffaccia!
Così non si può continuare, poco dignitoso un oggetto scolorito e riparato maldestramente!E’ l’ora di un nuovo acquisto!

Detto fatto.

La nuova sacca appare più elegante e adatta all’età, ma…che trattamento riservare ai vecchi “parenti”?
Fosse per me li conserverei entrambi, ma purtroppo so già che il vecchio Jolly Invicta azzurro farà una brutta fine…
Ed infatti eccolo già li, utilizzato come sacchetto per l’immondizia .Lui che ha contenuto libri di scuole Medie e Superiori, articoli da spiaggia, panini e bibite, magliette, giacchetti e mille altri oggetti.Lui che ha sopportato il giorno di S.Firmino subendo il vandalismo di scritte oscene e che ha sostenuto la mia creatività “da Uni Posca”.Lui che mi ha accompagnato in motorino, in scooter, in bici, in skateboard… Lui che ha fatto “il palo” durante le partitelle dei merendini, che ha partecipato ad eventi sportivi, che ha attraversato tre decenni di storia.
Lui che ha contrassegnato un’epoca, così lontana da “scuolazoo.com” e le facili ricerche su Wikipedia.

Uno zaino ed una storia uguale a milioni, ma allo stesso tempo personale ed unica.
Beato chi con disinvoltura riesce sempre a guardare "avanti” senza affezionarsi ad oggetti banali.
Io continuo ad essere testardamente ed orgogliosamente nostalgico.Non ho bisogno della solidarietà di forum “anni 80”.

Ciao vecchio Jolly Invicta azzurro.

giovedì 17 luglio 2008

Bisognava bloccare il Mortirolo?

Mi sono ufficialmente rotto i coglioni!
I coglioni, si, e lo ribadisco sottolineando volutamente il linguaggio scurrile.
Sono schifato per le ultime notizie provenienti dal Tour de France culminanti con la “non positività” all’EPO per Riccardo Riccò.

La prima reazione è quella di delusione per le illusorie prestazioni dello scalatore modenese.
La seconda è il rammarico per il prevedibile calo di folla a Prato Nevoso (arrivo della 15.a tappa).Cosi “la massa” potrà continuare a credere in uno sport poco seguito.
La terza è la rabbia per la consueta spettacolarizzazione del fenomeno doping nel ciclismo.Specialmente al Tour de France.

Mi sento sicuramente tradito dal mio sport preferito, ma sono più incazzato per quello che ruota attorno.
E’ ormai ovvio che si voglia dare la mazzata definitiva a questa attività, traviando “l’uomo medio” e deludendo i tifosi.
Una strategia cominciata il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio con l’accanimento verso un uomo pelato finito prematuramente nel cimitero di Cesenatico.Perseguitato perché capace di dare troppe emozioni alla gente distogliendola dalla quotidianità “pilotata”.Giorno dopo giorno sono sempre più convinto di questa teoria.

Esiste il doping nel ciclismo?
Certamente si, ma allo stesso tempo è lo sport più “pulito” o comunque quello che combatte maggiormente questa frode.
Solo che fa comodo sbandierare ogni caso, perquisire gli alberghi con modi e tempi barbari, portare in gendarmeria i corridori, seguire morbosamente ogni sviluppo, non avere un metro di giudizio uguale per tutti…

Non mi va neanche più di tirare in ballo gli altri sport, soprattutto uno.
Solo che mi sento veramente schiavo di Procure, Magistrature, Gendarmerie e mass media venduti.
Deluso dalla classica mitezza degli altri appassionati i quali, malgrado tutto, sono costretti a rimanere in silenzio.

Questo mi fa sorgere una domanda.
Quanti di quei tifosi assiepati sul Mortirolo rimpiangono il non aver bloccato la corsa il 5 giugno 1999? Forse “qualcuno” si prendeva un po’ di paura e la storia del ciclismo (e di Marco) cambiava.

Scusate l’ “annebbiata” reazione a caldo, ma certe idee le suggerisce uno sport sovente ostaggio degli Ultras
.

lunedì 7 luglio 2008

Fuente(s) de dopaje?

Sarà la frustrazione per la sconfitta patita agli Europei di calcio, ma…
Incomincio ad aver qualche dubbio riguardo all’esplosione sportiva della Spagna!
Campioni d’Europa di calcio, Campioni del Mondo nel basket, ultime due vittorie al Tour de France, Contador re del Giro d’Italia, Nadal vincitore di Roland Garros e Wimbledon, Pedrosa in testa alla MotoGp…
D’altronde certe insinuazioni non sono stato io ad averle sollevate!
Prendiamo d’esempio Alejandro Valverde.
Attuale maglia gialla al Tour de France (grazie ad uno sprint “motociclistico” nella prima tappa...) da un paio di anni corre regolarmente nonostante il coinvolgimento nell’Operation Puerto (nata in Spagna).Per intenderci quella per cui Ivan Basso è stato squalificato per 2 anni in seguito all’intervento del CONI!
Fin dal principio si era detto che tra i clienti del dott. Fuentes non comparissero solamente nomi di ciclisti, ma anche di calciatori e tennisti.
Solo un caso?Non sarebbe meglio che la Spagna la finisse di “girarsi dall’altra parte” e si dotasse al più presto di una bella legge antidoping come hanno fatto Italia, Francia e Germania?
Insomma, non vorrei che la fonte…pardon...la Fuente(s) di questo strapotere sia da ricercare nel doping!
Staremo a vedere alle prossime Olimpiadi!
Spagnoli siete sotto osservazione, non solo da parte di un ipotetico frustrato per la sconfitta agli Europei!