venerdì 1 marzo 2013

Scarpe di tela blu

Alla fine pensavo che mi facesse più effetto…
Dopo vent’anni non ho più una bici da corsa in cantina!
Anche il negoziante è rimasto stupito, mi sono prenotato per un semplice “tagliandino” e poi…
Comprendo che la modalità sia stata un po’ eccentrica, sostituire la bici da corsa con un’altra mountain bike  denota probabilmente scarsa lucidità. Quando si vuole forzare una decisione non si sta troppo a riflettere, cercherò di ignorare uno strano risentimento da parte del mondo cicloamatoriale!
Come io sia arrivato a questo punto è ovvia conseguenza di una serie di umori già descritti in questo blog. Riassumendo diciamo che la testa non reggeva più questo “né carne, né pesce” ostaggio delle sfumature dei “vorrei/non riesco”.
Era già una decina di anni che l’idea si faceva strada, togliersi l’impegno mentale della bici da corsa per vivere la quotidianità in modo disteso alla ricerca di stimoli più importanti. Adesso vediamo se il progetto andrà a buon fine.
Guardiamo avanti, anche se è impossibile non ritornare con la mente all’estate del 1993.
L’attesa per quella Olmo bianco perlato da condividere con gli amici del periodo, i primi allenamenti, la sfida personale Savona-Frabosa,  la soddisfazione per un nuovo capitolo della gioventù.
E’ curioso descrivere un attimo con un’immagine, ma se dovessi farlo mi sentirei di celebrare un paio di scarpe di tela blu. Le prime a spingere (per timore) sui pedali Campagnolo a sgancio rapido durante il trasferimento Celle Ligure-casa.. L’inizio di questo lungo viaggio che si interrompe.
Un’avventura come tante altre fatta di euforia e tensione, allenamenti improvvisati e mediofondo pianificate, stanchezza ed energia, sole e pioggia.
Si potrebbero aggiungere tante ovvietà, i classici ringraziamenti a biciclette più o meno amate, il ricordo di escursioni più o meno emozionanti, aneddoti divertenti. Li tengo per me stesso mentre chiudo frettolosamente la faccenda.
La notizia avrebbe meritano molte più righe, ma in questo momento l’emozione si mischia all’apprensione per il futuro.
A partire dal triciclo  non ho mai smesso di pedalare, è mia intenzione non mollare del tutto. Purtroppo quel manubrio ricurvo mi creava troppe pressioni e distrazioni, spero di allontanarle per tornare a percorrere serenamente la giusta via.