domenica 18 maggio 2008

Anestetizzati

Da qualche tempo vengo tormentato da uno stato d’animo confuso, con una buona dose di meraviglia mi ritrovo freddo e distaccato verso esperienze di vario genere.
Escludendo la volontà di far polemica, prendo spunto dall’immediato passato per esporre questo mio sentimento.

Sabato 17 maggio 2008: Papa Benedetto XVI a Savona.
Il cielo scuro ed una pioggia intermittente mi rendono perplesso, la possibilità di scegliere la diretta Tv rispetto al “live” è tentatrice per lunghi momenti.Vinco però l’esitazione e sfido il meteo a cavallo del mio scooter.
Il primo appuntamento con la Papamobile viene mancato, pochi varchi tra gli ombrelli durante la messa mi spingono verso un terzo bagno di folla.
Il Pontefice passa a pochi metri, il campo visivo è buono ma qualcosa non funziona.
Non sono le sfumature di sentimenti avversi a questa visita, quello che non va è dentro di me.Religiosità a parte, un Papa in città (dopo 200 anni) è “Storia”.
Ed allora comincio a riflettere…

Dove sono finiti quei brividi e quel batticuore di qualche anno fa?
Non sono mai stato un tipo da lacrime e da gesti eclatanti, persino freddo all’apparenza, ma certe "vibrazioni” mi hanno sempre accompagnato in momenti “importanti”.Da una semplice Milano-Sanremo ad un parente che non c’è più.Fino al momento in cui ho dovuto “caricare” il pensiero per far uscire un po’ di adrenalina.
Poi quasi nulla.

Ma soprattutto: perché trovo sempre più riscontro nelle persone che mi circondano? Una solidarietà che fa riflettere.
Noi, “uomini duri” del 2000 che guardiamo tutto con distacco, che ci costruiamo un’armatura emotiva per difesa, che ci “anestetizziamo” inconsapevolmente per reggere agli urti della vita.
Noi, umanamente insicuri ma terrorizzati dal fatto che il prossimo possa fiutare la nostra debolezza per mettercelo “in quel posto”.
Noi, timidi nell’esporre sia rabbia che entusiasmo, con la paura che qualcuno ci possa rovinare “il momento” con una sua battuta.
Nascite, matrimoni, decessi, amori, malattie, eventi mediatici, passioni, fortune ed inconvenienti vari affrontati sempre “a basso profilo”, controllando sia gioie che dolori.

Forse ho esagerato, o forse questa metamorfosi è indispensabile e non così brutta come l’ho dipinta.
Ma era così bello sentire quel freddo e quei battiti accelerati.
Per fortuna ogni tanto riaffiorano ancora.

giovedì 8 maggio 2008

Non ci sono più le abbronzature di una volta!

Tutti al mare…
Tutti al mare….
a mostrar le chiappe chiare…

Chiappe chiare? Ma dove?

Arriva maggio e si sente voglia di abbronzatura.
Si prende un po’ di coraggio, si affittano un paio di cani antidroga con l’abilitazione “ricerca asciugamano e costume” e si parte verso la spiaggia.
Durante il tragitto si redige il piano tattico "estivo": acquisto di creme solari, ciabattine infradito, boxer a fiori, canotto, ombrellone modello “Circo Medrano”…Per poi arrivare a settembre con la stessa dotazione!
Lo spostamento in scooter ci rende prudenti in fatto di abbigliamento, “non si sa mai…”.Ed allora felpina sopra la maglietta sovrastata da giacchetto antivento, “più che altro per il ritorno…”
Lungo la via Aurelia giovani donne formose passeggiano in canottiera e hot pants.Per non infilarci nel cassone dell’Ape che ci precede facciamo finta di niente.
Arrivati a destinazione, un dubbio: in riva o verso il fondo? Per le prime volte meglio rimanere un po’ in disparte per riprendere confidenza con il territorio.
Mentre noi siamo in bilico sul “tengo la maglietta/tolgo la maglietta”, una coppia (reduce dal bagno) si butta sotto la doccia.Beata gioventù…

Ma è dopo aver assunto una posizione comoda che ci si sente maggiormente in imbarazzo.

A parte il fisico da pollo spennato (per qualcuno da capodoglio spiaggiato), sono il colori circostanti ad essere poco intonati a noi stessi!
Ma scusate…un tempo non si andava in spiaggia per abbronzarsi?Mi ricordo una distesa di fantasmi cuocersi a poco a poco con il passare dei mesi estivi!
Ora invece? Il più chiaro ha già assunto (ovunque) la nostra tonalità di agosto! E siamo ai primi di maggio!
Va bene quel paio di lucertole che per 365 giorni ricercano il minimo raggio di sole (e comunque a gennaio non sono in costume), ma tutti gli altri?
Mani e mani di autoabbronzante e mille docce solari nei centri estetici? Non c’è altra spiegazione.
Qualche “aiutino” non si rifiuta, ma così è troppo!
E poi…dove sono finite quelle belle canottiere “incorporate” tipiche di certi mestieri? Antiestetiche quanto si vuole, ma così “normali”…
E’ inutile, non ci sono più le abbronzature di una volta!
O meglio… siamo rimasti in pochi a sfoggiarle!