sabato 4 giugno 2011

Io sono ancora qua. Eh, già...

“Io sono ancora qua. Eh, già...”
Si...devo dire che il testo di "Eh… Già" di Vasco Rossi si adatta bene al titolo di questo post!
Perchè? Perchè sono di nuovo a scrivere su questo blog dopo oltre 5 mesi , più di un anno se consideriamo l'ultimo post "normale". In effetti gli ultimi due interventi erano provocatoriamente stringati ed ostici al prossimo (ma fortemente significativi per il sottoscritto).
Il motivo di tanta assenza è l'ormai consolidata crisi di ispirazione, condita con la paura di repliche narrative e la disillusione sull' interazione critico/creativa del lettore.
Però...
Questo post mi è stato praticamente chiesto da un amico, in risposta ad un articolo sul proprio blog. Non potevo ignorare la richiesta, per giunta scaturente da un weekend di supporto logistico nei miei confronti attraverso camper/ammiraglia.
Ed ecco che ritorna la frase “Io sono ancora qua. Eh, già...” Questa volta inerente alla foto, il terzo traguardo consecutivo tagliato nel Giro delle Valli Monregalesi. Nel percorso corto intendo, quello insignificante per alcuni fortunati ciclisti.
Cosa mi spinga da qualche anno ad incentrare praticamente la mia stagione su questa manifestazione è presto detto. Tutto ruota intorno all'allenamento, se vogliamo ritenere 1000 km percorsi da gennaio "allenamento". Con l'aggiunta di una situazione meteo che in maggio normalmente sfiora la decenza riuscendo a fortificare gambe e spirito. Insomma, il minimo per portare la bici al traguardo.
Certo, poi c'è la classifica...
Forse se non fossi ciclista e mi parlassero del 638° posto su 920 concorrenti, a 52 minuti dal vincitore, 112° di categoria su 140…mi farei due risate. Che poi sono quelle che si è fatto un ex collega sedicente ciclista durante una telefonata all'indomani della prestazione.
Il carattere mi porta a domandarmi se anche il mio amico accompagnatore (+ socio) abbiano ritenuto ridicola questa prestazione. O perlomeno considerato a quel punto eccessivi tutti i preparativi dell’ultimo periodo: il consumo di bevande analcoliche nei giorni precedenti, la ricerca di una pizza poco salata alla vigilia, la sveglia 2 ore e mezzo prima per l’abbondante colazione, le barrette e gli zuccheri specifici durante la prestazione, le lamentele per un rifornimento idrico fatto in eccessiva pendenza (senza spinta) e tutti quei comportamenti incomprensibili per mancanza di (passatemi il termine) “cultura”.
In ogni caso "Io sono ancora qua. Eh, già...", a considerare positivo il tempo di 3:31:16 (real time) , a godermi una media di quasi 29 km/h su di un percorso con 1555 metri di dislivello, a pensare a quanto avrei limato senza le soste obbligate ai rifornimenti idrici (niente bottigliette per motivi ecologici) e con qualche scia in più persa per prudenza in discesa.
Mi illuderò pensando che “il motore c’è” e ragionerò da ciclista fallito che sprofonda nelle classifiche di manifestazioni insignificanti per qualcuno, ma sono sicuro che con questa preparazione e le “varie ed eventuali” che affollano la mia testa (ma anche senza) certe persone a 35 anni se li sognano 102 km a queste medie.

"Con l'aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l'odio, l'amore…In quattro parole…Io sono ancora qua."

1 commento:

  1. Da perfetto inesperto, mi è sembrata una prestazione ottimale. Pur essendo a confronto con altri appassionati del settore, la sfida alla fine dei conti era personale.
    Se sei riuscito a superare te stesso con meno allenamento e un età più avanzata, non vedo cosa ci sia da rimproverarsi...
    Un anno quando facevo Jiu Jitsu partecipai a un saggio/gara di "accademia".
    Arrivammo quarti su cinque, perché non rispettammo certe regole che il nostro maestro interpretò erroneamente.
    Alla fine della gara ci complimentammo tra noi, perché la ritenemmo una grande prestazione e una bella figura.
    Cosa poi pensassero gli altri, ci interessò ben poco!

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